venerdì 30 marzo 2018

[Libri] La piccola libreria dei cuori solitari di Annie Darling




Titolo: La piccola libreria dei cuori solitari
Autore: Annie Darling
Editore: Sperling & Kupfer
Formato: eBook
Pagine: 347
ISBN: 9788820096854

Nel cuore di Londra c'è una piccola libreria chiamata Bookends. Per quanto vecchia e malandata, è sempre stata un fantastico mondo di storie e di sogni per Posy Morland, sin da quando era bambina. Fino a farle da casa e da famiglia. Ma ora che l'anziana proprietaria, Lavinia, è morta lasciandole in eredità il negozio, Posy si ritrova a fare i conti con la realtà insieme ai colleghi: restano solo pochi mesi per pagare i debiti, rilanciare la libreria e scongiurarne la chiusura. Posy avrebbe già un piano: farne il paradiso dei romanzi d'amore, il punto di riferimento per tutte le lettrici romantiche. Ma il nipote di Lavinia, Sebastian, imprenditore senza scrupoli, è convinto che puntare tutto sui gialli sia la strategia vincente sul mercato. Mentre tra i due la battaglia si fa sempre più accesa, Posy sfoga la propria collera nella scrittura. Pagina dopo pagina, intesse una trama di ambientazione ottocentesca dove tra i protagonisti - identici, guarda caso, a lei e Sebastian - scatta inaspettatamente la passione. E se la fantasia fosse già realtà? Nella vita, come nel romanzo, starà a Posy scegliere il finale.


Ciò che mi ha colpita maggiormente di questa lettura è sicuramente l'ambientazione, a cominciare dalla strada dove Londra sembra essersi fermata fino ad arrivare a Bookends, la libreria protagonista di tutta la vicenda, custode di ricordi e segreti. Grazie a descrizioni semplici ma efficaci e a uno stile di scrittura estremamente scorrevole, l'autrice riesce a portarci fisicamente a passeggio tra gli scaffali, tanto che, senza rendersene conto, ci si ritrova a sentire il profumo dei libri, a inciampare negli scatoloni pieni di volumi e a osservare con malinconia la sala da tè abbandonata, congelata nel tempo.
Ho trovato molto belli i continui rimandi a citazioni di opere perlopiù regency, così come l'idea sulla quale si basa la trama, cioè riconvertire il negozio in una rivendita specializzata solamente in romanzi rosa, un sogno per le inguaribili romantiche come me!
La protagonista mi è piaciuta: Posy è stata costretta a maturare velocemente, facendosi carico del fratello minore dopo la tragedia che ha sconvolto la sua vita, le sue giornate alternano momenti di sconforto, del tutto comprensibili, a una determinazione speciale, grazie alla quale riuscirà a inseguire e realizzare il suo sogno.
I continui scambi di battute con Sebastian sono molto divertenti: il personaggio maschile mi è sembrato, per certi versi, un po' esagerato nel suo carattere burbero e spesso sgradevole, ma è migliorato andando avanti, quando i suoi modi di fare hanno trovato una spiegazione e una giustificazione.
L'unica nota negativa che ho trovato è stato il finale: nonostante sia in perfetto stile romantico e non deluda assolutamente le aspettative costruite fino a quel momento, mi è sembrato troppo veloce, anche se l'ultimo capitolo, con le sue tre parole, è una piccola perla che mi ha fatto perdonare la fretta delle pagine precedenti.
Voto: 4/5

Partecipo a:
Visual Challenge: tazza

mercoledì 28 marzo 2018

[Libri] Il bistrò dei libri e dei sogni di Rossella Calabrò




Titolo: Il bistrò dei libri e dei sogni
Autore: Rossella Calabrò
Editore: Sperling & Kupfer
Formato: Copertina rigida
Pagine: 252
ISBN: 9788820064099

Nel cuore di Milano c'è un delizioso bistrò, con grandi librerie di legno da cui si affacciano centinaia di volumi e l'aria che profuma di torte. Il posto ideale per rilassarsi sorseggiando del tè o magari, con un calice di vino bianco in mano, chiacchierare, lavorare, e intanto lasciarsi consigliare romanzi, saggi, fumetti da Petra, la proprietaria: quarant'anni da un po' e una disordinata massa di capelli che porta con orgoglio. Ogni giovedì sera, nella luce soffusa del suo Bistrò dei Libri e dei Sogni, Petra ospita un corso di Scrittura Creativa. Con lei, Armando, medico in pensione novantenne, dall'animo frivolo e lo sguardo da bambino, appassionato di tip-tap; Blanche, boccoli in stile Shirley Temple, architetto mancato, di mestiere imbianchina e ideatrice di fiabe; Linda, domestica e babysitter dal sorriso cauto e lo sguardo saggio da divinità inca; e poi lui, Dylan Altieri, l'eccentrico e affascinante insegnante. Alto, dinoccolato, occhi azzurri, viso scarno e capelli folti, appena brizzolati, e l'aria di chi ha sempre occupato posti di comando e che ora ha scoperto la meraviglia di perdersi in un sorso di cioccolata calda, accoccolato in una poltroncina anni Venti di un bistrò. Cinque bizzarri quanto speciali protagonisti, ognuno alla ricerca del proprio sogno tra le pagine di un libro. Perché i libri, si sa, sono degli incredibili, splendidi, stupefacenti contenitori di sogni: i sogni di chi li scrive, e i sogni di chi li legge.


Leggendo questo libro ho avuto l'impressione di essere in una costante dimensione onirica, dove realtà e fantasia si confondono e si fondono continuamente, costruendo una vera e propria fiaba con personaggi talmente bizzarri da sembrare finti ma, allo stesso tempo, perfettamente ancorati al suolo. 
Con sagacia e ironia l'autrice ha affrontato argomenti profondi e, mettendo insieme cinque persone totalmente differenti tra loro, ci ha offerto un terreno dove è semplice riconoscere caratteristiche comuni al nostro vissuto, facendoci riflettere, stupire e sorridere anche di fronte alla dolce malinconia che scaturisce dalla forza di volontà dei protagonisti. In particolare, colui che mi è rimasto nel cuore è Armando, un novantenne che ha passato tutta la vita a fare il medico e che ha sempre tenuto nascosto il suo sogno nel cassetto. La sua tenacia e la sua voglia di riscatto sono descritte in modo superbo e, il suo caso più che quello degli altri, incarna perfettamente il messaggio che l'opera mi ha trasmesso, una morale semplice e banale ma importante e forse spesso sottovalutata: i propri sogni vanno sempre inseguiti, bisogna lottare e non è mai troppo tardi per realizzarli.
Ho trovato simpatica l'idea di far parlare i libri e mi sono piaciute le tantissime citazioni, perfette per le varie vicende raccontate. Nel Bistrò, grazie ai sapienti dettagli disseminati tra le pagine, ho trovato un clima disteso che mi ha fatto immedesimare nella storia, tanto che senza volerlo mi sono ritrovata anche io a sedere ai piccoli tavolini con le meravigliose lampade Tiffany, a seguire il corso di scrittura creativa di Dylan. È lui, però, l'unico punto debole che ho trovato nella trama, un personaggio che è rimasto enigmatico dall'inizio alla fine e, probabilmente per questo, non è riuscito a conquistarmi, irritandomi in ogni scena che prevedeva la sua presenza.
Voto: 4/5

Partecipo a:
Visual Challenge: tazza
Tutti a Hogwarts con le 3 Ciambelle: Tassorosso - Trasfigurazione - Letto e recensito da Silente

lunedì 26 marzo 2018

[Libri] Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) di Virginia Bramati




Titolo: Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)
Autore: Virginia Bramati
Editore: Giunti
Formato: eBook
Pagine: 224
ISBN: 9788809852129

«Sono nata con due mesi di anticipo, odio i tempi morti, sono fisicamente allergica ai giochi di pazienza e adoro il tasto fast forward»: Agnese è così, una ragazza esuberante, autonoma, in­sofferente verso il principio dell'«ogni cosa a suo tempo»... Ma improvvisamente, ecco che la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, lontana quanto basta per essere immersa nei ritmi lenti e immutabili della campagna. Non solo: quando l'inverno finalmente è alle spalle e tutto sta per sbocciare, si ritrova sola, con un esame importante da preparare e solo il ronzio delle api a farle compagnia. Impulsiva come sempre, Agnese non si arrende e riesce ugualmente a riempirsi le giornate con tutto ciò che non dovrebbe fare... fino a che dalle pagine di un libro non spunta un piccolo dono prezioso: una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa hanno il potere di curare le ferite dell'anima e insegnare l'ascolto e l'armonia.
Sullo sfondo di una campagna lombarda sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare, Virginia Bramati ci regala ancora una volta una protagonista adorabile, piena di vita, alle prese con un mistero da risolvere, un esame da superare e soprattutto con il compito più difficile: scoprire che la felicità è molto più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.


Il libro inizia con un prologo che riesce a farci intuire come si svilupperà tutta la vicenda, svelando però troppo. L'approccio con quest'opera, quindi, non è stato dei migliori, ma l'autrice si è fatta perdonare attraverso dettagli che hanno reso la lettura piacevole, a partire dalla bella ambientazione che, grazie a semplici ma ben dosate descrizioni, riesce a creare un'aria familiare. La contrapposizione fra l'aria pacata e tranquilla del borgo e il trambusto della caotica metropoli milanese, infatti, si nota e si ripercuote anche nella vita e nell'animo della protagonista che, da ragazza attiva e frenetica, dovrà maturare e imparare ad aspettare i tempi giusti per ogni cosa.
Agnese mi è piaciuta molto, l'ho trovata ben caratterizzata e coerente in tutte le sue azioni, inoltre mi ha colpita l'analisi psicologica del suo improvviso e grande dolore che emerge dalle pagine. Ho apprezzato meno le due controparti maschili, che ho trovato più difficili da inquadrare. Dalle prime righe lette mi ero fatta un'idea diversa di Adelchi e, quindi, è stato un po' difficoltoso collocarlo entro certe caratteristiche, soprattutto fisiche. Marco invece si è presentato come un mistero e, per me, è rimasto tale fino alla fine; la sua storia riguardante il Sudan mi è sembrata debole, la sua freddezza e i discorsi lasciati in sospeso hanno reso il suo personaggio sempre un po' distante.
Mi è piaciuto il titolo dato al libro che, grazie a un simpatico gioco di parole, viene ripreso più volte nella vicenda ed è ben legato a tutto quanto raccontato, cosa che, per quanto mi riguarda, accade raramente e che, quindi, ho apprezzato ancora di più.
Infine, ho trovato carina ma non essenziale la parte investigativa: i vari indizi lasciati tra le pagine stuzzicano l'immaginazione ma non riescono a svelare la soluzione, che tuttavia non mi ha sorpresa così tanto come immaginavo.
Voto: 4/5

Partecipo a:
Visual Challenge: ombrello
Di che colore sei?: rosa - leggi un libro scritto da un autore/autrice italiano/a

sabato 24 marzo 2018

[Libri] A spasso con Bob di James Bowen




Titolo: A spasso con Bob
Autore: James Bowen
Editore: Sperling & Kupfer
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 248
ISBN: 9788868361211

Quando James Bowen trova davanti alla porta del suo alloggio popolare un gatto rosso, rannicchiato in un angolo, impaurito e malato, non immagina quanto la sua vita stia per cambiare. James, ventisette anni, un passato di alcol e droga, non ha un lavoro né una famiglia su cui contare. Vive alla giornata per le vie di Londra, e raccoglie qualche spicciolo suonando la chitarra davanti a Covent Garden e nelle stazioni della metropolitana. L'ultima cosa di cui ha bisogno è un animale domestico. Eppure non resiste a quella palla di pelo, che subito battezza Bob. Pian piano James riesce a farlo guarire, e a quel punto lascia il gatto libero di andare per la sua strada, convinto di non rivederlo più. Ma Bob è di tutt'altro avviso: per nulla al mondo intende separarsi dal suo nuovo amico e lo segue ovunque. Instancabile. Finché a James non rimane che arrendersi. È l'inizio di una meravigliosa amicizia e di una serie di singolari, divertenti e a volte pericolose avventure che trasformeranno la vita di entrambi, rimarginando lentamente le vecchie ferite, anche quelle più profonde.


Questo libro racconta una storia d'amore atipica, un tipo di rapporto che chi ha animali domestici conosce bene: assistiamo, infatti, all'incontro e al legame che unirà per tutta la vita James, un ex tossicodipendente che combatte ogni giorno con il suo passato e la voglia di andare avanti e Bob, un gatto rosso sui generis.
La figura dell'animale è simpaticissima e, nonostante io preferisca i cani, è stato facile affezionarsi e fare il tifo per lui. La trama, inoltre, si è rivelata più profonda di quanto sembrasse all'inizio: la rinascita di James grazie all'affetto inaspettato del suo amico peloso ha una base di speranza che lascia con il sorriso.
I fatti raccontati sono autobiografici e vengono narrati in modo semplice e scorrevole, tuttavia l'autore non è uno scrittore di professione e la forma spesso ne risente, a volte la vicenda mi è sembrata un po' sconclusionata e piatta, inoltre molti degli episodi narrati sono ripetitivi e, andando avanti, l'attenzione non viene più catturata come dovrebbe.
Ovviamente, come credo abbia fatto la maggioranza dei lettori di questo romanzo, una volta arrivata alla fine sono corsa su Youtube a scoprire i filmati dei due protagonisti!
Voto: 3,5/5

Partecipo a:
Visual Challenge: gatto
Di che colore sei?: verde - leggi un libro da cui abbiano tratto un film o una serie TV

giovedì 22 marzo 2018

[Ricetta] Nocciolotti

Oggi vi propongo una ricetta che spopola da anni ma che, strano ma vero, non avevo mai realizzato! 
Finalmente anche sul mio blog approdano i Nocciolotti, golosi pasticcini realizzati con soli 3 ingredienti e, nel mio caso, anche adatti agli intolleranti al lattosio, visto che sono stati preparati con la Nocciolata senza latte Rigoni di Asiago!


INGREDIENTI:
1 uovo
150 gr di farina 0
180 gr di Nocciolata senza latte Rigoni di Asiago + q.b. per guarnire

In una ciotola ho amalgamato bene la Nocciolata e l'uovo, quindi ho aggiunto la farina poco alla volta, mescolando bene, fino a ottenere una composto omogeneo.
Con le mani leggermente inumidite ho formato delle palline poco più grandi di una noce, le ho disposte sulla placca rivestita di carta forno e, con il dito, ho creato al centro di ognuna una fossetta.
Ho cotto in forno già caldo a 180° per circa 10 minuti.
Una volta raffreddati, aiutandomi con una sac à poche, ho guarnito ogni biscotto con un ciuffetto di Nocciolata.

martedì 20 marzo 2018

[Libri] Lost & found di Brigit Young




Titolo: Lost & found
Autore: Brigit Young
Editore: Feltrinelli
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 192
ISBN: 9788807910401

Da quando le conseguenze di un incidente d'auto le impediscono di camminare agevolmente, Tillie vive nascosta dietro una macchina fotografica. Attraverso l'obiettivo osserva la sua famiglia e i compagni di scuola, rintracciando oggetti perduti e scoprendo piccoli dettagli che a lei dicono molto di più che agli altri. Tillie lo sa, a scuola la chiamano tutti Lost & Found, e in fondo le fa piacere. Ma quando Jake, il ragazzo più simpatico e popolare della scuola, le chiede di aiutarlo a ritrovare il padre scomparso, comincia per Tillie un'avventura che la farà avvicinare per la prima volta a un coetaneo, ma la metterà anche di fronte a un dilemma: fino a che punto ci si può intromettere nella vita degli altri in nome della verità? Se gli occhi sono sempre dietro l'obiettivo fotografico non si rischia di non vedere il confine tra privacy e libertà di espressione?


Questo romanzo è il classico libro per ragazzi all'apparenza senza troppe pretese che, invece, riesce a far riflettere e spinge a guardare le cose da un diverso punto di vista. In poche pagine, infatti, con leggerezza e una scrittura simpatica e veloce, tratta una serie di tematiche forti e importanti.
La protagonista Tillie mi è piaciuta molto: la giovane è rimasta invalida a seguito di un incidente stradale e la sua difficoltà nel camminare, unita a un carattere timido, la spinge a rifugiarsi costantemente dietro l'obiettivo della macchina fotografica. Questo strumento diventa, quindi, un filtro che la separa dalla realtà e la relega in una comfort zone dalla quale, però, sarà costretta a uscire. Pagina dopo pagina assistiamo al suo cambiamento, scopriamo un carattere tenace in grado di reagire a ogni difficoltà e una determinazione tale da spingere il lettore a fare il tifo per lei.
La trama è resa ancora più interessante da un'indagine che la ragazza si ritrova a svolgere nei panni di un moderno Sherlock Holmes, anche se purtroppo non ho gradito particolarmente la svolta data alla vicenda, a mio avviso un po' esagerata, e il modo in cui il caso sia stato risolto, troppo veloce e decisamente scontato.
Mi ha colpita la capacità dell'autrice di farci vivere, indirettamente, anche i punti di vista di tanti altri personaggi, a cominciare da quello dei genitori. La figura del padre, in particolare, è quella meglio costruita. Dai suoi comportamenti traspaiono un dolore e un senso di colpa immensi che l'uomo non riesce a superare, le situazioni sono descritte in modo così delicato da emozionare.
Ho trovato molto bello anche il personaggio della professoressa Martinez: il suo rapporto con gli alunni e il suo carattere aperto e intraprendente mi hanno conquistata e, nonostante all'inizio il colpo di scena riguardante la sua vita privata mi sia sembrato forzato e poco adatto, a posteriori devo ammettere che è proprio quello a renderla umana e completa nella sua imperfezione.
Voto: 4,5/5

Partecipo a:
Visual Challenge: macchina fotografica
Di che colore sei?: azzurro - leggi un libro uscito nel 2017 o 2018

domenica 18 marzo 2018

[Libri] La vita perfetta di Renée Knight



Titolo: La vita perfetta
Autore: Renée Knight
Editore: Piemme
Formato: Copertina rigida
Pagine: 283
ISBN: 9788856640397

Catherine Ravenscroft non sa cosa sia il sonno. Da quando in casa sua è comparso quel libro, l'edizione scalcagnata di un romanzo intitolato Un perfetto sconosciuto, non riesce più a fare sonni tranquilli, né a vivere la vita di ogni giorno, la sua vita di film-maker di successo, con la sua bella famiglia composta da un marito innamorato e un figlio ormai grande. Non ci riesce perché quel libro – anche se Catherine non sa chi l'abbia scritto, o come possa essere finito nella nuova casa dove lei e il marito hanno appena traslocato – racconta qualcosa che la riguarda molto da vicino. Qualcosa che soltanto lei sa, e che ha nascosto a tutti, anche a suo marito.
Chi è l'autore di quel libro, e come fa a conoscere Catherine e a sapere cosa ha fatto un giorno di tanti anni fa, durante una vacanza al sole della Spagna? E che cosa vuole adesso da lei? Catherine dovrà fare i conti con la paura, e – forse per la prima volta – con la verità. Perché anche le vite che ci sembrano più perfette nascondono dei segreti che possono distruggerle.


Questo thriller psicologico mi incuriosiva da qualche mese e, spinta dalle tante recensioni positive lette, ho finalmente deciso di dargli una possibilità. Purtroppo non mi ha convinta del tutto, specialmente per alcune incongruenze che ho notato nella trama e che si sono rivelate ingiustificabili anche una volta terminato il libro.
L'alternanza di capitoli narrati da due diversi punti di vista, dove buoni e cattivi si mescolano ripetutamente, rende il ritmo incalzante, i colpi di scena che ribaltano la situazione e fanno crollare le certezze costruite fino a quel momento aiutano ad andare avanti in modo spedito e, pian piano, a tracciare un'idea di cosa nasconde il passato dei personaggi.
Soprattutto all'inizio, la storia mi è sembrata un po' confusa. In particolare è stato complicato riuscire a inquadrare bene Stephen, un professore vedovo in pensione: pur consapevole del suo ruolo determinante all'interno dell'opera, ho infatti dovuto attendere parecchie pagine per capire in cosa consistesse il suo coinvolgimento. Nonostante ciò, comunque, la sua parte del racconto è quella che mi è piaciuta di più, l'ho trovata molto intima e concreta nella sofferenza che emerge dai suoi gesti e dalle sue parole.
La parte di Catherine invece mi ha intrigata meno, probabilmente perché narrata in terza persona. Non sono riuscita a empatizzare con il personaggio, che è rimasto sempre distaccato, anche quando il mistero è stato svelato. Ho trovato bella, però, l'analisi della sua relazione con Robert, che si sgretola sotto i nostri occhi e il risvolto psicologico derivante dal modo in cui il loro rapporto, all'apparenza idilliaco, sia stato messo in discussione da un grande segreto mai confessato.
Voto: 3,5/5

Partecipo a:
Visual Challenge: libro bonus
Di che colore sei?: giallo - leggi un libro scritto da un autore/autrice straniero/a

martedì 13 marzo 2018

[Libri] Il regalo di Eloy Moreno


Titolo: Il regalo
Autore: Eloy Moreno
Editore: Corbaccio
Formato: eBook
Pagine: 335
ISBN: 9788867002443

Un uomo esce di casa per andare a lavorare. Ha una vita normale, di quelle che si possono considerare «fortunate»: ha una moglie, un lavoro, degli amici. E ha anche una ragione particolare per sentirsi felice: ha un macchina nuova. Ma all'autogrill dove si ferma per fare colazione gliela rubano. Ed è l'inizio di una vicenda sconvolgente, che lo porterà a perdere tutto: portafogli, cellulare, carte di credito, in una truffa perfettamente organizzata... Ma chi è il regista di questa operazione? E qual è il suo scopo? Smarrito ma incuriosito al tempo stesso, il protagonista cerca di venire a capo di questa vicenda, incontrando nel suo cammino persone apparentemente comuni, come lui, come lui intrappolate in una vita che credono di volere, e senza più la forza di sognare. Fino a quando, nei modi più inaspettati, si trovano di fronte alla possibilità di ricominciare tutto daccapo. Magari, grazie a un furto...


La prima cosa che si nota di questo romanzo è sicuramente la copertina, ma già dalle prime pagine ci si rende conto che l'aria di spensieratezza suggerita è, in realtà, un inganno che nasconde una morale profonda. Questo libro, infatti, è stato in grado di farmi commuovere già dopo le prime venti pagine, raccontando una perdita nella quale mi è stato impossibile non immedesimarmi.
Chiusa questa parentesi emotiva, che in quel momento mi è sembrata quasi slegata dalla vicenda principale, la narrazione prende il via mostrandoci quello che sembra un classico racconto basato su un furto e sulla ricerca dei colpevoli. Invece, andando avanti, la trama si fa sempre più surreale, tanto che per buona parte proprio non sono riuscita a capire dove l'autore volesse arrivare. Poi è subentrata la curiosità di capire, sapendo (o meglio, sperando!) di trovare una spiegazione per tutto. Questo voler tirare la storia fino alla fine svelando qualcosa di tanto in tanto ma, nel contempo, nascondendo molto altro è sicuramente quello che mi è piaciuto meno del libro.
La stile di scrittura è scorrevole e i capitoli sono brevi, tutti i luoghi e i personaggi non hanno nomi e, paradossalmente, in questo modo è piuttosto semplice identificarsi con loro e adattare alla nostra situazione quello che stiamo leggendo. Alla fine dell'opera, infatti, ci si ritrova vittime di un viaggio introspettivo che, in modo più o meno palese, siamo stati costretti ad affrontare.
Il protagonista è un uomo come tanti, con un lavoro e una vita comune, i problemi quotidiani lo hanno allontanato dai veri valori e, personalmente, non mi è risultato particolarmente simpatico. Mi è invece piaciuta molto l'idea di raccontare le storie dei personaggi secondari intervallandole con il racconto del presente. In questo modo si viene catapultati nei ricordi e, anche se all'inizio è difficile trovare il filo logico che unisce tutto, andando avanti ogni tassello trova il suo posto nella storia e nell'Isola. Il musicista è sicuramente colui che mi ha colpita maggiormente: si dimostra una guida esperta e capace, una spalla che rende la lettura piacevole e una fonte di speranza.
A volte basta poco per apprezzare le piccole cose ma troppo spesso ce ne dimentichiamo, questo romanzo che si apre con un grande dolore si è rivelato un inno alla vita e alla semplicità e mi ha sorpresa come mai avrei immaginato quando l'ho avuto davanti agli occhi per la prima volta.
Voto: 4,5/5

Partecipo a:
Tutti a Hogwarts con le 3 Ciambelle: Tassorosso - Lumaclub - Cappello parlante

domenica 11 marzo 2018

[Libri] Neve come cenere di Sara Raasch



Titolo: Neve come cenere
Autore: Sara Raasch
Editore: Mondadori
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 336
ISBN: 9788804677673

Da sedici anni i cittadini del Regno d'Inverno sono stati fatti schiavi, privati della loro magia e del loro re. L'unica speranza per il popolo di Inverno risiede negli otto fuggitivi che sono riusciti a scappare e sopravvivere fuori dai confini, in attesa che giunga il momento del riscatto.
Rimasta orfana durante la sconfitta di Inverno, Meira è stata allevata da Sire e ha vissuto tutta la vita come profuga. Sogna di diventare una guerriera e far risorgere Inverno, ma il suo cuore batte anche per Mather, il suo migliore amico nonché erede al trono.
Quando gli esploratori scoprono dove è nascosto il medaglione magico in grado di ridare i poteri a Inverno, Meira decide che è giunto il momento di fare sul serio. Finirà coinvolta in un gioco pericoloso forse troppo spietato per lei. E soprattutto dovrà rendersi conto che il suo destino non le è mai realmente appartenuto.


Sono rimasta totalmente sorpresa da questo libro, non essendo particolarmente esperta di fantasy classico mi aspettavo una lettura lenta e difficoltosa come già capitato per titoli di questo genere, invece ho trovato una storia che mi ha appassionata sin dalle prime righe e che mi ha trascinata fino alla fine con la voglia di scoprire tutto.
L'ambientazione è bellissima e non è complesso orientarsi a Primoria, nonostante la struttura sia completamente inventata. Il riferimento alle Stagioni rende semplice identificare i vari Regni, ognuno con caratteristiche che rimandano alla loro origine, capire i Regni del Ritmo e la loro collocazione è più articolato ma comunque fattibile.
Lo stile di scrittura si è rivelato semplice e scorrevole, mi ha colpita molto anche il linguaggio utilizzato: i continui giochi di parole dei personaggi con il Regno di provenienza sono simpatici, spesso sdrammatizzano situazioni di tensione e, soprattutto, denotano la massima attenzione data ai dettagli da parte dell'autrice.
Meira incarna l'eroina ideale, mescolando giovinezza, inesperienza e timori a una grande voglia di avventura, riscatto e giustizia. Nonostante i suoi sedici anni è matura e pronta a sacrificare tutto in nome del suo popolo, non teme la battaglia, riesce a tirare fuori il meglio da situazioni di paura e debolezza. Anche le due controparti maschili mi sono piaciute: seppure diversi, sia Mather che Theron riescono a rapportarsi con lei in modo perfetto, tanto che, come per la ragazza, anche per me è risultato difficile capire chi possa essere più adatto al suo fianco. Da questo punto di vista un po' mi è dispiaciuto non trovare risposta ma, al contempo, sono contenta che l'attenzione sia stata interamente concentrata sulla protagonista. Perfino i cattivi risultano impeccabili nel proprio ruolo, ogni loro caratteristica è ben studiata, niente è lasciato al caso e, nonostante all'inizio sia un po' complicato capire il perché di certi atteggiamenti e certe azioni, alla fine tutto trova la sua collocazione.
Il colpo di scena è prevedibile e non sorprende particolarmente ma, visti gli indizi lasciati nel corso della narrazione, sembra che l'autrice l'abbia volutamente fatto intuire. Comunque è posizionato al punto giusto ed è ben dosato e, complice il finale che conclude la vicenda raccontata ma lascia qualcosa in sospeso, mi ha convinta a leggere assolutamente il volume successivo della saga!
Voto: 5/5

Partecipo a:
Di che colore sei?: nero - leggi un fantasy classico

venerdì 9 marzo 2018

[Libri] La figlia di Odino di Siri Pettersen




Titolo: La figlia di Odino
Autore: Siri Pettersen
Editore: Multiplayer
Formato: Copertina rigida
Pagine: 631
ISBN: 9788863554120

Il viaggio di Hirka, una ragazzina di quindici anni dai capelli rosso fuoco, inizia quando, morto il padre girovago e guaritore, si ritrova completamente sola al mondo e costretta a fare i conti con la propria identità di "diversa": vive infatti tra persone del tutto simili a lei tranne che per la coda, elemento distintivo di tutta la stirpe di Ym, di cui lei è priva. Hirka conosce i poteri miracolosi di alcune erbe e cura con generosità chiunque le si rivolga. Ma il suo altruismo è ricambiato con distacco, diffidenza e talvolta disprezzo, anche da parte di quelle persone che dovrebbero esserle amiche. A Hirka manca anche altro: non sa evocare e non è in contatto col Dono, un'energia che scorre in tutto ciò che esiste. La ragazzina sa che presto verrà messa alla prova durante una cerimonia iniziatica, il Rito, cui tutti i quindicenni degli undici regni di Ymslanda sono obbligati a partecipare, e ha paura di essere smascherata e punita per questa sua inadeguatezza. Ymslanda è governata dal Consiglio, formato dai rappresentanti delle dodici famiglie più potenti, che ha sede ad Eisvaldr, cittadella piena di torri e cupole scintillanti. Al di sopra di loro ce soltanto il Veggente, un misterioso corvo accudito e riverito come una divinità. Il potere, però, è intessuto di menzogne, rivalità e favoritismi. C'è anche chi, per accrescere il proprio ruolo, fa uso di sortilegi e stregonerie, accusando Hirka, una cosiddetta "figlia di Odino", di aver lasciato che gli Orbi, creature mostruose e letali, invadessero Ymslanda attraverso i cerchi di pietra. In breve tempo, Hirka e Rime, erede ribelle di una delle più importanti famiglie del Consiglio e amico d'infanzia della ragazza, si troveranno a combattere fianco a fianco, ciascuno alla ricerca della propria identità, per sconfiggere gli abusi e svelare i terribili segreti che hanno segnato il destino di entrambi...


Non è stato semplice arrivare a un giudizio per questo romanzo, infatti, se da un lato riconosco e ne apprezzo la maestosità, dall'altro ho avuto difficoltà nella lettura, soprattutto per i tantissimi nomi di luoghi e per i troppi personaggi.
Le descrizioni minuziose che ci accompagnano per tutto il libro arricchiscono la storia e aiutano a costruire nella mente il mondo fantastico immaginato dall'autrice, però rallentano notevolmente la narrazione, nonostante lo stile veloce e avventuroso dato alla vicenda.
Purtroppo non sono abituata a leggere fantasy classici e la mancanza totale di appigli alla nostra realtà mi ha destabilizzata e non mi ha fatta appassionare alla trama come avrei sperato. Quest'opera mi è risultata pesante da leggere soprattutto all'inizio, è incominciata a scorrere di più entrando nel vivo dell'azione ma l'insieme di intrighi e stravolgimenti che si susseguono senza sosta nel gran numero di pagine, tutte ricchissime di informazioni, non hanno comunque aiutato.
Hirka mi è conquistata, ha un carattere forte e determinato e, malgrado si trovi da sola ad affrontare numerose prove, non si tira indietro e, anzi, riesce ad arrivare dove mai avrei immaginato. Ho apprezzato particolarmente l'idea di voler assegnare il ruolo di protagonista a una ragazza diversa e emarginata: la sua identità, dapprima confusa, evolve con lo scorrere delle pagine, costruendo un percorso di scoperta e accettazione di sé, fisica e mentale. Il suo ruolo sembra contrapposto a quello di Rime, un ragazzo di stirpe nobile che incarna il classico eroe senza macchia e senza paura, ma in realtà, vista la sua decisione controcorrente che sfida la società, si rivela molto simile. Il suo personaggio mi è piaciuto subito, così come le dinamiche che si sviluppano tra i due, il finale aperto mi ha lasciata con la voglia di sapere cosa succederà e, soprattutto, cosa troveremo seguendo Hirka.
Voto: 3,5/5

Partecipo a:
Di che colore sei?: nero

lunedì 5 marzo 2018

[Libri] I Medici. Una dinastia al potere di Matteo Strukul




Titolo: I Medici. Una dinastia al potere
Autore: Matteo Strukul
Editore: Newton Compton
Formato: Copertina rigida
Pagine: 382
ISBN: 9788854194793

Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de' Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l'amore per l'arte e la cultura. Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. Fra loro c'è anche una donna d'infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo. Nell'arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l'inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, mercenari svizzeri sanguinari...


Il romanzo storico non è uno dei generi che prediligo e, forse anche per questo, all'inizio ho fatto un po' fatica ad abituarmi allo stile della scrittura e a barcamenarmi tra i tanti nomi presenti, però, una volta trovata la giusta dimensione, la lettura è andata avanti in modo spedito.
Sin dalle prime pagine ho notato e apprezzato il grandissimo lavoro di ricerca svolto dall'autore, che emerge dai tanti piccoli dettagli disseminati nel racconto: le descrizioni sono infatti minuziose, sia per quanto riguarda gli ambienti che, ad esempio, particolari minori come l'abbigliamento dei personaggi.
Nonostante l'arco temporale sia ampio e, tuttavia, copra solamente una piccola fetta della signoria dei Medici, il libro non si è rivelato pesante o noioso. Il linguaggio utilizzato è adatto al periodo narrato e al lignaggio dei soggetti ma è semplice.
Mi è piaciuta molto l'idea dei capitoli brevi e alternati tra parti incentrate sull'azione e altre dedicate alla vita privata dei personaggi. Le descrizioni delle battaglie sono state per me quelle meno attrattive ma, nonostante questo, riconosco la capacità dell'autore nel riuscire a condensare in poche righe una grande quantità di azione, senza stravolgere la storia e, anzi, rendendola completa. Ho amato, invece, l'analisi della psicologia dei protagonisti che emerge dai loro comportamenti, dalle loro decisioni e dai rapporti all'interno della famiglia: seppur in modo romanzato, ci fornisce un punto di vista innovativo su figure che abbiamo conosciuto solo sui libri di scuola. Inoltre, accanto a Cosimo e Lorenzo, ruotano persone che, pur apparendo in secondo piano, si rivelano altrettanto importanti. Penso ad esempio a Contessina, una donna che non conoscevo e che mi ha sorpresa per la sua enorme forza di volontà e la sua dedizione al marito e alla casata.
Il libro è riuscito a tenermi con il fiato sospeso fino alla fine, mi ha ricordato la magnificenza di Firenze, mi ha fatto sognare con il racconto della costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore per mano dell'eccentrico e geniale Brunelleschi e, soprattutto, mi ha lasciato con la voglia di leggere subito il secondo volume della serie, che si preannuncia ancora più interessante in quanto incentrato sul famoso Lorenzo il Magnifico.
Voto: 4/5

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venerdì 2 marzo 2018

[Libri] Il giardino delle farfalle di Dot Hutchison



Titolo: Il giardino delle farfalle
Autore: Dot Hutchison
Editore: Newton Compton
Formato: Copertina rigida
Pagine: 334
ISBN: 9788822704412

Vicino a una villa isolata c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla, cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...


La trama di questo romanzo è particolare, l'idea del Giardino, delle sue dinamiche e di tutto quello che gli ruota attorno è inquietante e ben costruita ma, nonostante abbia trovato la scrittura piuttosto veloce e sia arrivata alla fine in pochissimo tempo, è mancato l'elemento che mi spingesse davvero a non staccare gli occhi dalle pagine.
Purtroppo i personaggi non sono ben delineati e ho avuto la sensazione che rimanessero sempre sullo sfondo, a partire dai detective incaricati di seguire le indagini, dei quali otteniamo informazioni sommarie sulla vita privata che in realtà restano fini a se stesse, per finire con i cattivi della vicenda, che rivelano sprazzi di crudeltà ma, per la maggior parte del tempo, agiscono in modo del tutto incoerente con quella che dovrebbe essere la loro psicologia. Mi è dispiaciuto non trovare un approfondimento proprio da questo punto di vista, sarebbe stato molto interessante entrare nella mente dell'uomo che è riuscito a creare una simile struttura, invece le poche righe che dovrebbero fornirci una spiegazione sono del tutto insufficienti a giustificare tutto il resto.
L'unico personaggio che ha destato in me maggior interesse è Maya: la sua infanzia costellata di drammi (e in questo caso forse l'autrice si è fatta prendere un po' troppo la mano) e la sua posizione ambigua all'interno del Giardino, che vengono svelati pezzo dopo pezzo, in un'alternanza di presente e passato, a partire dai ricordi più vecchi sino ai più recenti, invogliano il lettore a sapere di più, anche se la ragazza rimane comunque distante e non si riesce a simpatizzare con lei.
Il finale non mi è piaciuto: la rivelazione che dovrebbe rappresentare il grande punto di svolta per collegare ogni cosa e sconvolgere il lettore mi è sembrata in realtà slegata dal resto e inutile.
Voto: 3/5

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Di che colore sei?: giallo